Il piccolo sogno e la bambina

di Giorgia Madonno

· SCRITTURA

C’era una volta un Piccolo sogno che amava viaggiare a cavallo di una nuvola e ogni notte attraversare delicatamente un sonno diverso.

Notte dopo notte attraversò ….

• Il sonno di una bambina, triste perché crescendo aveva perso il suo sogno in un cassetto

• Il sonno di un musicista, che aveva smesso di comporre perché pensava che il suo sogno fosse troppo grande per la sua chitarra

• Il sonno di un viaggiatore che dopo aver visto il mondo intero aveva perso lo stupore e il sogno di viaggiare

• Il sonno di un uomo che sognava di rimanere sempre giovane e si era perso nell’effimero dell’esistenza

• Il sonno di un padre che non osava più sognare per paura di perdere suo figlio e il suo ancoraggio all’esistenza

• Il sonno di una novella sposa che sognava il vestito bianco, ma non per questo aveva iniziato ad intendersi con il suo sposo

• Il sonno di un uomo anziano che sognava la sua armatura ma sapeva di non poterla indossare nella sua ultima battaglia

E fu così che attraversando ogni notte questi sonni, il piccolo sogno assorbiva i sogni perduti e cresceva e cresceva, fino a diventare talmente enorme da non riuscire più stare a cavallo della nuvola e viaggiare. La notti dei sognatori così si spensero e i sogni perduti anche.

Un giorno, però, il Piccolo sogno diventato enorme stava seduto, stanco e affaticato, sotto un albero e guardando tra i fili d’erba trovò un pennello, il pennello che la bambina aveva perduto insieme al suo sogno, nel cassetto.

Il Piccolo sogno diventato enorme, allora, chiamò a gran voce la Bambina ormai cresciuta e le porse con trepidante attesa il pennello ritrovato.

La Bambina ormai cresciuta allora incominciò a dipingere e dipingere e dipingere… senza sosta.

Dipinse tante cose:

• Una nuvola cosi grande che il Piccolo sogno diventato enorme potesse nuovamente cavalcare per viaggiare

• Una chitarra a grande scala che permettesse al musicista nuovamente di comporre

• Un mondo nuovo in cui l’artista era un viaggiatore dello spirito e il viaggio non aveva mai fine

• Un bambino interiore da coltivare per invecchiare con grazia e senso della vita

• Un figlio che desiderava che il padre fosse felice e che di sogni non ne avesse solo uno, ma mille

• Una parola e un silenzio che sapessero raccontare i sentimenti, che fossero finestre e non muri

• Un’armatura d’amore che potesse accompagnare per mano il combattente

E così,

mentre ogni sogno perduto,

a poco a poco,

si avverava,

il Piccolo sogno diventato enorme

man mano rimpiccioliva

pronto a percorrere nuove notti e sonni

e a portare ad altri felicità e saggezza,

sempre sulla sua nuvola, fatta su misura, che ormai gli era diventata casa

E la Bambina diventata grande non perse mai piu' il pennello e il suo sogno di diventare artista e continuo' a dipingere cose che aiutavano se' stessa e gli altri a trovare la propria strada.